Testimonianze

 

 


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Da Sant'Antonio all'Uganda, una vita aiutando il prossimo


SANT'ANTONIO. Cinquanta anni fa, il 29 settembre del1950 a Verona, Lucia Careddu,nata e cresciuta a Sant'Antonio,diventava suor Lucia Battistina,missionaria dell'ordine delle Pie Madri della Nigrizia,fondato dal Beato DanieleComboni. Questi 50 anni, suor Lucia, li ha trascorsi in Africa,prima in Sudan, dal 1950 al1963, da dove fu cacciata insieme agli altri missionari dal governo filo-islamico e poi dal1963 ad oggi a Kangole, in Uganda. Al suo arrivo a Kangole,Suor Lucia, in una lettera ai suoi familiari, scriveva:<La sezione femminile non ha che una povera e triste scuola elementare, con sole 50 bambine su cinque classi, e qui lavorerà la sottoscritta sperando di aumentarne il numero e le classi>. E infatti la scuola primaria di Kangole, in questi anni,grazie soprattutto alla sua tenacia è cresciuta, ed è un esempio del motto comboniano....Salvare l'Africa con l'Africa......La scuola di Kangole ora ospita 700 bambine e una sezione speciale è frequentata da 40 ragazzi ciechi. Qui hanno la possibilità di studiare,grazie anche a coloro che con l'adozione a distanza consentono alle suore, oltre che di mantenerli agli studi, di offrire ad ognuno vitto ed alloggio. Le stesse ragazze che hanno studiato nella scuola, ne sono ora le insegnanti. Alcune di esse invece ricoprono importanti cariche pubbliche. Da alcuni anni a Kangole è attiva una cooperativa di lavoro agricolo della quale suor Lucia era particolarmente orgogliosa. Una brutta caduta la costringeva letto ormai per sei mesi. Dopo un obbligato ricovero ad Erba,in provincia di Como, presso un centro di riabilitazione la speranza, ed in particolare l'augurio dei suoi compaesani,era che potesse ristabilirsi in salute e tornare fra la sua gente di Kangole,perchè come diceva:< Nonsono gli africani ad avere bisogno di me, ma sono io che ho bisogno di loro>.
Purtroppo ci lasciò poco dopo.

Maria Paola Mariotti

 

Ricordo di suor Lucia Careddu, missionaria di Sant'Antonio recentemente scomparsa Mancherà, quella suora sarda in Africa


OLBIA. Non sarà facile dimenticare,non sarà facile dimenticarla. I suo occhi chiari e severi, che celano un cuore grande, quel suo sorriso appena accennato,capace di trasmettere ironia e forza. Suor Lucia Careddu,una piccola donna"forte", una di noi, la cui fede ha mosso le montagne. Col suo entusiasmo ha travolto ogni cosa, col suo carisma ha trasmesso il suo amore per l'Africa, per le sue piccole, per quella terra dimenticata. Non ha mai lasciato che lo scoramento vincesse. Anche quando non c'era abbastanza cibo per tutti diceva:<Non disperate, per ogni persona che resta fuori dal cancello, cui non potrete più offrire cibo, poichè nulla è rimasto, una bambina è stata salvata. Non soffermiamoci sulle sconfitte che questa condizione umana ci infligge, ma facciamo sì che ciò sia da sprone a fare di più per gli altri>. Oggi, che il suo viaggio terreno si è concluso, non dobbiamo sentirci smarriti,ma più forti e capaci di continuare a costruire, artefici,insieme a lei di un progetto di pace e di amore, in un tempo in cui questi sembrano valori dimenticati, dobbiamo continuare a costruire,per suor Lucia, per la sua amata Africa, per poterci sentire ancora più uniti,nel suo ricordo, capaci d'amare.

Un gruppo di sostenitori