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				Da Sant'Antonio all'Uganda, una vita aiutando il prossimo
				
				15 novembre 2000 —   pagina -1   sezione: Olbia 
				
					
					
					SANT'ANTONIO. Cinquanta anni fa, il 29 settembre del1950 a 
					Verona, Lucia Careddu,nata e cresciuta a 
					Sant'Antonio,diventava suor Lucia Battistina,missionaria 
					dell'ordine delle Pie Madri della Nigrizia,fondato dal Beato 
					DanieleComboni. Questi 50 anni, suor Lucia, li ha trascorsi 
					in Africa,prima in Sudan, dal 1950 al1963, da dove fu 
					cacciata insieme agli altri missionari dal governo 
					filo-islamico e poi dal1963 ad oggi a Kangole, in Uganda. Al 
					suo arrivo a Kangole,Suor Lucia, in una lettera ai suoi 
					familiari, scriveva:<La sezione femminile non ha che una 
					povera e triste scuola elementare, con sole 50 bambine su 
					cinque classi, e qui lavorerà la sottoscritta sperando di 
					aumentarne il numero e le classi>. E infatti la scuola 
					primaria di Kangole, in questi anni,grazie soprattutto alla 
					sua tenacia è cresciuta, ed è un esempio del motto 
					comboniano....Salvare l'Africa con l'Africa......La scuola 
					di Kangole ora ospita 700 bambine e una sezione speciale è 
					frequentata da 40 ragazzi ciechi. Qui hanno la possibilità 
					di studiare,grazie anche a coloro che con l'adozione a 
					distanza consentono alle suore, oltre che di mantenerli agli 
					studi, di offrire ad ognuno vitto ed alloggio. Le stesse 
					ragazze che hanno studiato nella scuola, ne sono ora le 
					insegnanti. Alcune di esse invece ricoprono importanti 
					cariche pubbliche. Da alcuni anni a Kangole è attiva una 
					cooperativa di lavoro agricolo della quale suor Lucia era 
					particolarmente orgogliosa. Una brutta caduta la costringeva 
					letto ormai per sei mesi. Dopo un obbligato ricovero ad 
					Erba,in provincia di Como, presso un centro di 
					riabilitazione la speranza, ed in particolare l'augurio dei 
					suoi compaesani,era che potesse ristabilirsi in salute e 
					tornare fra la sua gente di Kangole,perchè come diceva:< 
					Nonsono gli africani ad avere bisogno di me, ma sono io che 
					ho bisogno di loro>.  
					Purtroppo ci lasciò poco dopo. 
					 
					Maria Paola Mariotti  
					
					Ricordo di suor Lucia Careddu, missionaria di Sant'Antonio 
					recentemente scomparsa Mancherà, quella suora sarda in 
					Africa
					
					25 gennaio 2002 —   pagina -1   sezione: Olbia 
					
						 
						
						OLBIA. Non sarà facile dimenticare,non sarà facile 
						dimenticarla. I suo occhi chiari e severi, che celano un 
						cuore grande, quel suo sorriso appena accennato,capace 
						di trasmettere ironia e forza. Suor Lucia Careddu,una 
						piccola donna"forte", una di noi, la cui fede ha mosso 
						le montagne. Col suo entusiasmo ha travolto ogni cosa, 
						col suo carisma ha trasmesso il suo amore per l'Africa, 
						per le sue piccole, per quella terra dimenticata. Non ha 
						mai lasciato che lo scoramento vincesse. Anche quando 
						non c'era abbastanza cibo per tutti diceva:<Non 
						disperate, per ogni persona che resta fuori dal 
						cancello, cui non potrete più offrire cibo, poichè nulla 
						è rimasto, una bambina è stata salvata. Non 
						soffermiamoci sulle sconfitte che questa condizione 
						umana ci infligge, ma facciamo sì che ciò sia da sprone 
						a fare di più per gli altri>. Oggi, che il suo viaggio 
						terreno si è concluso, non dobbiamo sentirci smarriti,ma 
						più forti e capaci di continuare a costruire, 
						artefici,insieme a lei di un progetto di pace e di 
						amore, in un tempo in cui questi sembrano valori 
						dimenticati, dobbiamo continuare a costruire,per suor 
						Lucia, per la sua amata Africa, per poterci sentire 
						ancora più uniti,nel suo ricordo, capaci d'amare.  
						 
						Un gruppo di sostenitori 
  
					 
 
  
				 
               
                
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